Il diadema di Demetra

Il diadema di Demetra

Una mattina di sole, Atena, mentre passeggiava nei giardini dell’Olimpo, vide un albero che tutt’ad un tratto perse le foglie e i cui rami si spezzarono. Atena rimase sorpresa. Una fenice arrivò da lei e le disse:

«Demetra sta morendo! Devi salvarle la vita. È stato rubato il suo diadema. Va’ sulla terra per recuperare il suo gioiello altrimenti tra due giorni tutta l’agricoltura e le piante scompariranno.»

Atena prese la sua lancia e si incamminò verso la terra: la prima tappa era il mare, il posto preferito di Demetra.

Una volta arrivata sulla spiaggia incontrò una sirena che le chiese: «Dove stai andando?»

«Sto cercando il diadema di Demetra.»

«Se vuoi ti porto nella sua casa in fondo al mare.»

Atena sapeva che non bisogna mai fidarsi delle sirene, ma visto che non sapeva dove andare la seguì ugualmente. Anche se non era per niente entusiasta di andare nel regno di Poseidone, per la sua amica avrebbe fatto di tutto.

Arrivate alla casa, la sirena l’accompagnò dentro ma ad un certo punto scappò e la rinchiuse dentro. Allora Atena iniziò ad esplorare la casa visto che aveva già un piano per uscire. La casa era enorme, sembrava un castello abbandonato ed era un po’ inquietante, era piena di piante ma tutte mangiate. L’impressione era che qualcuno fosse arrivato prima di lei. Salì le scale e trovò una stanza piena di casse e pergamene tutte impolverate, ne aprì una che sembrava molto vecchia e dentro ci trovò uno scrigno d’oro decorato di diamanti. Lo aprì e ne estrasse una pergamena più pulita delle altre e iniziò a leggerla.

«Chi ruba il diadema di Demetra sarà perseguitato da una maledizione. Ogni volta che lo tocca, dei corvi lo perseguiteranno.»

Atena, tutta felice della sua scoperta, andò all’entrata ma si ricordò che la porta era bloccata, quindi tornò su e con una corda si calò dalla finestra. Una volta risalita in superficie guardò il cielo per cercare di intravvedere dei corvi e ad un tratto ne vide uno. Non era normale, era enorme. Lo seguì verso nord. Quando stava per entrare in città si accorse che forse doveva cambiarsi visto che era vestita da dea greca.

Si fermò in un negozietto, alla cassa c’era una vecchietta con uno scialle che le copriva tutta la testa, Atena non capiva come potesse vederci. Aveva pure una lunga tunica che le arrivava fino ai piedi. La vecchietta con voce lugubre disse:

«Ciao cara, da quanto tempo che non ci vediamo! Come stai?»

«Ci conosciamo?»

«Non ti ricordi di me?»

«No», ma le venne un terribile dubbio. Dallo specchio vide la vecchietta che si tolse lo scialle e ne uscì una donna con i capelli a serpente. Medusa. Allora Atena, senza guardarla negli occhi, prese i primi occhiali da sole che trovò, e sguainò la lancia e iniziarono a combattere. Medusa non vedeva l’ora di avere una statua di Atena. Le corse incontro per strapparle gli occhiali ma Atena buttandosi di lato la schivò e Medusa andò a sbattere contro uno scaffale di magliette. Si rialzò e tirò fuori due spade e cercò di colpirla ma la schivò per poco. Atena si spaventò ma la colpì e riuscì a tagliarle un po’ di serpenti e metterla fuorigioco, ma non per tanto ancora. Prese quindi dei vestiti e continuò il suo cammino anche se il corvo era sparito.

Continuò a camminare verso nord. Di tanto in tanto si vedevano dei corvi che aumentavano sempre di più. Arrivò in un bosco. Era quasi notte. Sentì un rumore, svoltò l’angolo e vide che c’era una grotta piena di corvi grandi, piccoli, neri, gialli verdi. Entrò nella grotta e sbucò in cima ad una montagna dove trovò un satiro dai capelli neri e gli occhi gialli da capretta malefica che cercava di togliersi di dosso i corvi. Aveva un sacco, forse c’era dentro il diadema.

«Ehi, tu, cosa hai nel sacco?»

Questi con voce malvagia rispose: «Niente! Cosa ti interessa?! Chi sei?»

«Sono Atena sto cercando il diadema di Demetra. Ho trovato una pergamena con scritto che chi ruba il diadema di Demetra sarà persegutato da dei corvi e qua è pieno di corvi.»

«Anche se ce l’avessi non te lo darei.»

«Ma sai che se non me lo restituisci fra poco l’agricolturae le piante scompariranno? Come farai a mangiare se non c’è più nulla, e il mondo rimarrà senza piante?» Atena sapeva che i satiri erano molto ecologisti.

Il satiro disse-

«Se te lo do cosa mi darai in cambio dopo che mi avrai liberato dai corvi?»

«Tutto quello che vuoi.»

«Voglio il tuo cappello dell’invisibilità.»

Atena ci pensò un attimo.

«Va bene.»

Il satiro le porse il diadema e Atena il cappello. Il satiro se lo mise e chiese

«Mi vedi?»

Atena che non avrebbe mai ceduto il suo cappello gli disse che non lo vedeva. Atena chiamò il suo ippogrifo e tornò sull’Olimpo per restituire il diadema di Demetra. Intanto era seguita dai corvi. Quando arrivò andò in camera di Demetra e quando la trovò era a letto. La dea stava per morire ma appena Atena le mise il diadema sulla testa aprì gli occhi e si sentì subito meglio. La ringraziò e come premio le regalò una spada d’oro. Atena ringraziò e tornò a passeggiare felice della sua mitica impresa.

                                           

Zucchero

16 thoughts on “Il diadema di Demetra

  1. Bella storia. Secondo me il finale è u un po’debole perché lo vedo scontato che Atena dice di sì, io l’avrei scritto in modo diverso. Però altrimenti il resto della storia è bello. Brava/o!

    1. Nella storia c’è scritto che vanno in fondo al mare e Atena non vuole andare perché c’é il regno di Poseidone ma non ho specificato che ci vive, infatti vive sull’Olimpo. Però poteva essere una buona idea.

  2. Questo testo è molto bello, mi è piaciuta l’idea della mappa dove c’era scritto l’indizio. Secondo me l’inizio é molto rapido e poco dettagliato.
    Complimenti.

  3. Questa storia è molto bella ed è scritta con impegno, però mi aspettavo un finale più originale, come la storia, se no tutto il resto è molto bello, brava/o.

  4. Bellissima idea, peccato per la “missione” di Atene e il finale che sono stati un po’ troppo affrettati e semplici. Però molto bello il passaggio dove Atena entra nel negozietto e trova Medusa alla cassa, dove poi si scontrano.
    Complimenti!!!!

  5. Bella storia! Hai anche usato come protagoniste le mie dee preferite, comunque la storia mi è piaciuta molto soprattutto la parte dove Atena ha ingannato il satiro. Complimenti.

  6. Una storia coinvolgente e ben scritta, forse avresti potuto mettere più descrizioni. L’idea è molto bella , il testo si legge tranquillamente, forse le transizioni da un’ambientazione all’altra sono un po’veloci e affrettate. Molto interessante il coinvolgimento di Medusa e della sirena.
    Complimenti!

  7. Bella storia: l’ho trovata molto interessante e, da ciò che hai scritto, si vede che ti sei molto impegnata/o.
    Secondo me avresti potuto migliorare il momento della scoperta della pergamena poiché risulta un po’ troppo ovvio.
    Comunque brava/o.

  8. Bella storia, hai anche scelto una delle mie dee preferite. Il finale è un po’ scontato, penso che potevi mettere qualche descrizione in più. Nel testo c’è un punto che non mi convince molto perché dice: “Atena, tutta felice della sua scoperta, andò all’entrata ma si ricordò che la porta era bloccata, quindi tornò su e con una corda si calò dalla finestra”. ma il palazzo dovrebbe essere sott’acqua se la sirena la porta fino dentro casa? Se è sott’acqua come fa a calarsi dalla finestra? Comunque è molto bello lo scontro con Medusa.
    Complimenti.

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